PREZZI & LINGUE
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TRASPARENZA PREZZI TRADUZIONI
Calcolare il costo di una traduzione è alla base della nostra professione.
Le variabili da prendere in considerazione per una corretta valutazione non
sono poche, e pertanto, stabilire un prezzo remunerativo per l'agenzia ed onesto per il cliente, è una operazione delicata.
In questa sezione abbiamo deciso di mostrare quali siano i metodi di calcolo utilizzati in
generale nel mercato della traduzione.
Il metodo probabilmente più giusto per il calcolo del costo di una traduzione è la retribuzione
oraria.
I testi, infatti, sono molto eterogenei fra loro, e, com'è facile immaginare,
le tempistiche che richiedono per essere tradotti non dipendono solo dalla loro lunghezza ma anche e soprattutto dalla loro
complessità.
A volte, alle agenzie di traduzioni, vengono consegnati documenti molto consistenti ma la cui
traduzione non presenta particolari difficoltà. Il lavoro, in questi casi, scorre rapidamente.
Al contrario, esistono documenti brevissimi ma talmente
complessi da richiedere in proporzione molto più tempo.
Il problema cruciale della retribuzione oraria è l'impossibilità di formulare preventivi
precisi.
Questo metodo risulta pertanto soddisfacente per l'agenzia di traduzioni
ma non per il cliente, a meno che esista fiducia totale e incondizionata fra le parti.
L'unico modo per ovviare a tale inconveniente è fare riferimento alla lunghezza del testo.
Esistono molti modi per misurare la lunghezza di un testo e, nel calcolare il costo di una traduzione, ogni agenzia applica un
criterio distinto:
le cartelle, le righe, le parole nella lingua di
partenza, quelle nella lingua d'arrivo, i caratteri con o senza spazi.
Prima dell' avvento dell' informatica, quando i traduttori lavoravano con la macchina da scrivere, la cartella era
il metodo di calcolo utilizzato.
Il calcolo era esatto e facilmente verificabile sia da parte del traduttore che da parte del
cliente.
La cartella è tuttora molto utilizzata in Italia e, fra i tanti tipi di cartella esistenti, sono due le misure più comunemente adottate:
la cartella editoriale (costituita in genere da 30 righe di 60 caratteri per un totale di 1.800 caratteri) e la cartella standard
(di solito costituita da 25 righe di 60 caratteri per un totale di 1.500 caratteri), che è quella generalmente usata nel settore della
traduzione.
Il problema di fondo di questo sistema di misurazione è che molti
clienti hanno difficoltà a comprenderla.
Oltretutto, approfittando di questa debolezza, alcune agenzie di
traduzione utilizzano la cartella in modo quasi fraudolento, ridefinendo la grandezza a loro piacimento.
I loro prezzi a cartella appaiono decisamente più bassi rispetto a
quelli di altre agenzie, salvo poi scoprire che la “loro” cartella è di 1200 battute anziché di 1500.
Un altro metodo di misurazione ingannevole è la riga di testo.
Per poter mettere efficacemente a confronto i prezzi di
due agenzie, è assolutamente necessario che la lunghezza della riga sia la stessa in entrambi i
casi.
Ad ogni modo, la riga di testo non ha mai avuto molto successo e,
attualmente, ha una certa diffusione solo nei paesi di lingua tedesca.
Al contrario, molto diffuso è il conteggio dei caratteri. Si tratta di un sistema che ha preso piede dal momento
in cui si sono diffusi i computer ed in particolare i programmi di scrittura, che permettono il conteggio di
parole e caratteri.
Lo svantaggio principale risiede nella valutazione di testi
dattiloscritti o manoscritti su carta, ma si può ovviare a questo inconveniente stimando il numero di caratteri.
Per farlo, occorre scannerizzare un certo numero di pagine ed
esaminare successivamente il testo con un programma di riconoscimento ottico dei caratteri.
Ricavato il numero medio di caratteri per pagina, basta moltiplicarlo per il numero di
pagine e si ottiene una stima abbastanza vicina al numero di caratteri reale.
Per i testi in formati elettronici che non permettono il
conteggio di caratteri, è necessario procedere con appositi software di parsing.
A prima vista può sembrare un metodo piuttosto trasparente,
ma anche in tal caso, così come nei due precedenti, il trucco sta nella definizione dello standard.
Alla luce di quanto detto finora, Milano Translations ha optato per usare la
singola parola come unità di misura del costo di una traduzione.
Si tratta di un metodo immediatamente verificabile da parte del
cliente poiché, così come per i caratteri, anche le parole possono essere conteggiate con un qualsiasi editor di
testi come Microsoft Word o OpenOffice.org Writer.
Fornire un preventivo sulla base del testo fonte è una scelta del tutto trasparente, poiché, se le nostre quotazioni si
basassero sulla quantità di parole del testo finale, il cliente, in qualche caso, potrebbe ricevere un'amara sorpresa. Per capirne la
ragione, basti considerare che lo stesso testo tradotto in varie lingue è formato da una quantità di parole sempre diversa e che, ad esempio, una cartella standard
contiene approssimativamente
250 parole in inglese, 218 in italiano, 212 in francese e 190 in
tedesco.
Facendo riferimento al testo originale,il cliente saprà esattamente subito quale
sarà il prezzo finale, indipendentemente da quante parole conterrà il testo d’uscita.
Milano Transaltions offre ai propri clienti una scontistica maggiore in ragione
del volume dei testi da tradurre.
Maggiori saranno i testi da tradurre più basso sarà il prezzo del vostro
preventivo.
I prezzi Milano Translations
sono fra i più bassi del mercato e
contribuiscono
così a permettere un costante affiancamento
di traduttori madrelingua, senza il timore di affrontare enormi spese
legate al capitolo " traduzioni ".
Infine, l'ultimo fattore che influisce sul prezzo delle traduzioni Milano Translations è
il tipo di
relazione con il cliente.
Come ogni altra attività commerciale che si rispetti, ai clienti abituali vengono
riservate condizioni di prezzo e di pagamento vantaggiose.

Determinare il numero di lingue esistenti nel mondo è pressoché impossibile a causa della difficoltà nello stabilire
dei criteri che permettano di distinguerle. Secondo recenti stime, esisterebbero oggi fra le 3 e 7000 lingue vive.
Classificazione delle lingue.
Esistono vari criteri per classificare le lingue.
I più utilizzati sono:
- il criterio genealogico, basato sullo studio delle loro origini
- il criterio tipologico, basato sui loro caratteri strutturali comuni
- il criterio areale, basato sulla loro diversa collocazione geografica
Criterio genealogico.
Secondo questo criterio, due lingue appartengono al medesimo raggruppamento genealogico se si sono originate dalla stessa lingua.
In questa classificazione, il raggruppamento linguistico più grande è rappresentato dalla famiglia, seguita, ai livelli inferiori, dai gruppi (o classi) e dai sottogruppi (o rami). Se due lingue non
fanno parte della stessa famiglia, significa che, almeno sul piano genealogico, fra loro non c'è alcuna parentela.
Tanto per fare un esempio, all'interno della famiglia linguistica indoeuropea, troviamo, fra gli altri, il gruppo delle lingue romanze (italiano, spagnolo, portoghese, francese, rumeno e altre
ancora). Queste lingue si trovano nel medesimo gruppo poiché derivano tutte dal latino (non a caso sono note anche come "lingue neolatine").
L'inglese invece, ha una lontana parentela con le lingue romanze poiché, pur appartenendo alla famiglia indoeuropea, si trova in un gruppo diverso, quello delle lingue germaniche. Lingue come il
cinese, l'arabo e lo swahili fanno invece parte di altre famiglie linguistiche, non hanno alcuna parentela né fra loro né con le lingue indoeuropee. www.milanotranslations.com Agenzia Traduzioni
Milano e Provincia
La famiglia indoeuropea
La famiglia indoeuropea comprende quasi tutte le lingue europee (ad eccezione del finlandese, dell'ungherese, dell'estone, del basco e del maltese) e si suddivide nei seguenti gruppi:
Romanzo: italiano, spagnolo, portoghese, francese, rumeno, galiziano, catalano, provenzale, le varie forme del ladino e diverse lingue estinte.
Ellenico: solo il greco
Albanese: solo l'albanese
Slavo: russo, bielorusso, ucraino, polacco, ceco, slovacco, bulgaro, macedone, serbocroato, sloveno e altre lingue minori.
Germanico: svedese, danese, norvegese, islandese, feroico, frisone, inglese, olandese, tedesco, afrikaans, yiddish, varie lingue estinte.
Baltico: lituano, lettone e altre lingue estinte.
Celtico: irlandese, gaelico, gallese, bretone e altre lingue estinte
Indo-iranico: varie lingue estinte e, tra le tante moderne, ad esempio, l'hindi e l'urdu (lingue ufficiali in India), il persiano moderno (lingua ufficiale dell’Iran) e il curdo.
Armeno: solo l'armeno
Tocario: solo lingue estinte
Anatolico: solo lingue estinte
Ognuno dei gruppi appena citati si suddivide a sua volta in sottogruppi e rami.
Le altre famiglie
Accanto alla famiglia linguistica indoeuropea ne esistono molte altre. Le più importanti sono:
Nigerkordofaniana: lingue dell'area sub-sahariana fra cui lo swahili
Afro-asiatica: arabo, ebraico e altre lingue dell'Africa nordorientale e del Medio Oriente
Caucasica: georgiano, abkhazo e altre lingue dell’area compresa tra il Mar Nero e il Mar Caspio
Uralica: finlandese, ungherese, estone e altre lingue dell'Europa orientale e dell'Asia centro-settentrionale
Altaica: mongolo, turco e altre dell'Asia centrale
Sino-tibetana: cinese mandarino, tibetano, lolo-birmano e altre lingue dell’Asia sud-orientale.
Dravidica: tamil, telugu e molte altre dell'India meridionale
Austro-asiatica: khmer, vietnamita e altre lingue del sud-est asiatico
Austronesiana: malgascio, bahasa e molte altre dell'area indonesiana
Altre famiglie linguistiche minori: per esempio le famiglie delle lingue parlate dagli indiani d'America e quelle parlate dagli aborigeni dell’Australia. Queste lingue sono così tante e così poco
studiate che non sono raggruppabili in una o poche famiglie. Per queste ragioni solitamente vengono classificate secondo il criterio geografico.
Lingue "isolate" cioè lingue di cui non è possibile dimostrare la parentela con altre (come il basco in Europa e, in Asia, il coreano e il giapponese).
Criterio tipologico
Secondo questo criterio, molto più complesso di quello genealogico, due lingue sono correlate se presentano una o più caratteristiche strutturali comuni.
Gli aspetti del linguaggio in cui tali caratteristiche comuni vanno ricercate sono sostanzialmente la struttura delle parole (tipologia morfologica) e la struttura dei gruppi di parole e delle frasi
(tipologia sintattica).
Si hanno così, senza scendere nel dettaglio e specificare le differenze esistenti tra loro, lingue isolanti o monosillabiche, lingue agglutinanti, lingue flessive, lingue incorporanti o
polisintetiche.
L'affinità tipologica fra due lingue non esclude la correlazione con altre lingue: due lingue possono essere tipologicamente correlate fra loro in certe caratteristiche e tipologicamente correlate
con una terza lingua in altre caratteristiche.
Da notare che la correlazione tipologica non esclude la parentela genealogica: due lingue tipologicamente affini possono derivare dalla stessa lingua originaria anche se non è detto che sia sempre
così. Il cinese e l'inglese, ad esempio, hanno alcune affinità tipologiche ma non sono parenti da un punto di vista genealogico.
Criterio areale
In base a questo criterio, due lingue non correlate genealogicamente (o con una lontana parentela), possono essere considerati affini se l'essere parlate nella stessa area geografica le ha portate a
sviluppare alcune caratteristiche strutturali comuni. La relazione esistente fra tali lingue prende il nome di lega linguistica.
Il giapponese ed il cinese sono lingue tipologicamente molto diverse e non sono affatto parenti da un punto di vista genealogico; ciononostante, i contatti intercorsi fra le due culture nel corso dei
secoli hanno portato allo sviluppo in entrambe le lingue di alcune caratteristiche comuni.
Anche le lingue balcaniche costituiscono un caso di lega linguistica. Tuttavia, a differenza del cinese e del giapponese, fra esse vi è anche una parentela genealogica, anche se piuttosto lontana.
Pur essendo tutte lingue indoeuropee, appartengono infatti a gruppi diversi: il rumeno fa parte del gruppo romanzo, il bulgaro, il serbocroato e il macedone fanno parte del gruppo slavo, il neogreco
e l’albanese formano gruppi a sé stanti. Nonostante ciò, queste lingue presentano alcune caratteristiche comuni che sono del tutto assenti in altre lingue appartenenti ai rispettivi gruppi
genealogici. www.milanotranslations.com
ALCUNE REGOLE
DA CONOSCERE
1) L'USO DEL TRADUTTORE MADRELINGUA E' SACRO!
2) DIFFIDATE DI CHI APPLICA TARIFFE STRACCIATE
IMPIEGANDO TRADUTTORI IMPROVVISATI E NON ADEGUATI ALLA LINGUA DA VOI RICHIESTA!
3) EVITATE PAGAMENTI ANTICIPATI A PERSONE CHE NON
CONOSCETE, O CHE AVETE TROVATO NEL WEB. LE SORPRESE SGRADITE SONO PIU' FREQUENTI
DI QUANTO PENSIATE !
4) CONTROLLATE LE TRADUZIONI CHE VI VERRANNO CONSEGNATE. CHE
SIANO RISPONDENTI A QUANTO DA VOI CHIESTO AL TRADUTTORE/AGENZIA !
5) ESIGETE UN DOCUMENTO CHE ATTESTI IL VOSTRO PAGAMENTO : E' SEMPRE BUONA REGOLA FARLO !!!
PERCHE ' SCEGLIERE
UN'AGENZIA DI TRADUZIONI
LE AGENZIE DI TRADUZIONI, PRESENTANO SPESSO CARATTERI
DI MAGGIORE AFFIDABILITA', COMPETENZA E SERIETA'
SONO SEMPRE RINTRACCIABILI E SPESSO DISPOSTE A INTERVENIRE
NEL SANARE POSSIBILI ERRORI DELLA TRADUZIONE
OFFRONO MAGGIORE ELASTICITA' NEL REPERIRE SOLUZIONI RICHIESTE IN
CORSO D'OPERA, NELLA ESPANSIONE MULTILINGUE DI TESTI DA TRADURRE, NELLA REPERIBILITA'
DI FIGURE DI TRADUTTORI MADRELINGUA OCCORRENTI, NELLE MODALITA' DI PAGAMENTO RICHIESTE, NELLA SCONTISTICA APPLICABILE PER CASI SPECIFICI,
E NELLA MAGGIORE PUNTUALITA' MESSA IN CAMPO.
ASSECONDIAMO TANTO LE RICHIESTE DI PRIVATI UTENTI
QUANTO LE PIU' STRUTTURATE ESIGENZE DI AZIENDE OPERANTI NEI SETTORI INDUSTRIALI E COMMERCIALI PIU' SVARIATI

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